IL SOGNO.


L'articolo che segue tratta i seguenti argomenti. Potete leggere tutto l'articolo o saltare direttamente all'argomento che vi interessa.

L'interpretazione dei sogni
I sogni premonitori
Il contenuto del sogno
Il sogno ricorrente
I sogni possono essere divisi in 3 categorie:
La condensazione
Il meccanismo dello spostamento
La drammatizzazione

la regressione e la contraddizione


Il sogno è ancora oggi uno degli spunti più importanti della psicoterapia.

Laddove l'interpretazione dei sogni è portata avanti in maniera corretta, può comprendere, anche da sola, l'intero excursus analitico. L'importanza del sogno è riscontrabile soprattutto durante la fase iniziale della terapia.
In questa fase, è importante non arricchirne troppo l'interpretazione: si corre il rischio di provocare un atteggiamento di rimozione da parte del paziente.
Le difese, attraverso la censura, genererebbero, subito dopo, un periodo in cui il paziente "non sogna più".
Anche l'intensità della produzione onirica, nonché la prolissità di un sogno, possono nascondere un atteggiamento difensivo.

Non esistono i sogni premonitori: il sogno concretizza, attraverso l'elaborazione onirica, i desideri propri dell'inconscio, che muovono la persona verso quegli avvenimenti che la interessano più da vicino. Per questo possono avvicinarsi molto agli eventi futuri: il sogno è esclusivamente frutto del nostro inconscio e ne traduce il desiderio. Così noi siamo soggettisti e registi del nostro film/sogno.

Il contenuto del sogno, la sua " RAPPRESENTAZIONE ", è molto più breve di quanto nasconde.
Il " lavoro onirico ", può essere diviso in " contenuto manifesto " e " contenuto latente ". Il "contenuto manifesto " è costituito da quanto si ricorda del sogno, cioè da ciò che viene riportato del sogno al risveglio. Il contenuto latente è invece quanto viene nascosto dal contenuto manifesto. Il lavoro onirico consiste in quanto viene trasformato da contenuto latente in contenuto manifesto.

Il sogno ricorrente, invece, può rappresentare la necessità di soluzione di un problema remoto.
Quindi può ricomparire ogni qualvolta la vita ci porta a vivere situazioni che ricordano quel problema remoto. Può quindi cessare di presentarsi, o ripresentarsi ciclicamente a seconda se il problema è completamente risolto o lo è soltanto temporaneamente.
Il sogno può anche chiaramente indicare la strada per uscire dalla situazione ansiogena.

I sogni possono essere divisi in 3 categorie:

  1. sogni chiari, sensati, semplici. Fanno parte di tale categoria i sogni dei bambini, nei quali non esistono né censura, né angoscia. A volte si presentano anche negli adulti e vengono detti" di comodità ", cioè servono a soddisfare dei bisogni soprattutto fisiologici, per non turbare il sonno;
  2. sogni con contenuto chiaro, logico, ma con la presenza di una nota stridente. ( p.e. la morte di un caro per un fatto insolito );
  3. sogni confusi, apparentemente scoordinati ed illogici, nei quali non esiste alcun nesso apparente con la realtà.Il sogno è sempre l'appagamento allucinatorio di un desiderio, oppure la soluzione per una situazione frustrante o ancora l'anticipazione di una situazione desiderata, come soluzione allucinatoria dell'angoscia di una attesa.

Un altro fenomeno importante del sogno è la condensazione. Essa può essere espressa mediante l'unificazione, in un unico personaggio, in un unico oggetto, in un'unica situazione, di più persone, più oggetti, più situazioni della nostra vita reale. E' presente, solitamente, nella seconda categoria dei sogni, cioè quelli non del tutto chiari, nei quali è evidente una grossa concentrazione di idee, sensazioni, emozioni: proprio questo rappresenta il fenomeno della condensazione. Freud asseriva che alla base di tale fenomeno c'è la certezza che nel sogno non esiste contraddizione, cioè non esiste o...o, ma e...e.
Alla contraddizione va sostituita l'associazione. Infatti, se più oggetti o situazioni sono raffigurate da un unico oggetto o situazione, questo denota l'esistenza di un denominatore comune, al quale l'interpretazione deve risalire.
In tale lavoro, il terapeuta deve suggerire al paziente delle modifiche alla sua idea , per capire se ciò permette alla nuova idea di avvicinarsi al significato latente. Questo è deducibile dal trovare una coincidenza di sensazioni e di emozioni.
A volte il paziente fa apparire in sogno esattamente l'opposto di quello che vuole esprimere.

Un altro meccanismo importante, messo in atto durante il sogno, è lo spostamento.
I sogni più complessi, nascondono tale fenomeno e tra i vari elementi che ne complicano la trama, è quello che appare più irrilevante e celando l’emozione, diventa il dato più importante dell’attività onirica.
Quindi lo spostamento concretizza la dinamica del dirigere l’attenzione, da un motivo fortemente coinvolgente la persona che ha sognato, ad un altro privo di significato.


Insieme alla censura ed alla rimozione, lo spostamento contribuisce alla dimenticanza del sogno.
La capacità che il sogno ha di falsare il contenuto reale profondo che lo motiva, è detta elaborazione secondaria.
Essa lavora per renderne comunque logico il contenuto ed evitare così l’approfondimento dei contenuti. Infatti, paradossalmente, quando l’elaborazione secondaria non è intervenuta o non ha svolto appieno il suo lavoro, il sogno si avvicina di più al suo significato reale, favorendo così l’indagine analitica.


Ricordiamo l’importanza dell’alleanza terapeuta-paziente, per la buona riuscita dell’analisi del sogno. Abilità del terapeuta e maturità analitica del paziente, favoriscono il risultato positivo della ricerca. Quando l’approccio del terapeuta ai frammenti del sogno, non permette un’evoluzione analitica, dobbiamo dedurre che il paziente è ancora fragile o non maturo per scendere nel proprio inconscio.
I principali meccanismi di difesa coinvolti nel sogno sono:


1. Spostamento
2. Condensazione
3. Drammatizzazione
4. Rimozione
5. Censura


Dello spostamento abbiamo già parlato.
Come della condensazione.
La drammatizzazione è la rappresentazione del contenuto latente, la rappresentazione onirica dell’inconscio.
Della rimozione, parleremo dettagliatamente più avanti.


Tra gli ultimi spunti che ci interessa trattare in tale contesto, ci sono anche la regressione e la contraddizione.
La prima è individuabile in quei sogni in cui il dialogo è inesistente. Questo è deducibile dalla constatazione che nella prima infanzia, il bambino non ha ancora dimestichezza con la parola. Egli vive soltanto in funzione dell’immagine.
La regressione, può però essere individuata anche in quei sogni in cui, isolati frammenti, ci riportano all’infanzia del soggetto sognatore.


Elemento caratteristico della regressione è la contraddizione.
Nel sogno non esistono né la negazione, né la contraddizione.
Come dice Freud: Due cose possono esistere senza escludersi; dove esiste un “O…o”, nel sogno mettiamo un “E…e”, oppure un “come”.


Questo significa che possono essere uniti 2 fatti successi, uno recentemente e l’altro nell’epoca remota della prima infanzia, che hanno qualche cosa in comune.”
Per sbrogliare la matassa, va cercato l’elemento in comune.
La contraddizione appare nel sogno, esclusivamente quando esiste un conflitto di volontà. In tale caso è presente un conflitto tra due forze contrapposte, che opponendosi, danno origine all’ immobilismo. L’analisi deve individuare l’origine del conflitto.